L'istituto

Storia e Carisma

La Congregazione delle Suore Domenicane di San Sisto è stata fondata dalla Venerabile Suor Maria Antonia Lalia il 17 gennaio del 1893, a Roma. Nuova dimora il plesso dell’antico monastero di San Sisto all’Appia, abbandonato dalle monache domenicane nel 1575 per l’aria malsana che si respirava e per la malaria, che mieteva giovani vittime.Da allora il degrado del luogo e della popolazione fu inesorabile, nonostante i tentativi di alcuni Papi e dei domenicani irlandesi di mantenere un certo decoro con restauri. Con la rivoluzione francese l’edificio decadde e fu abbandonato nel 1873, con la requisizione dei beni ecclesiastici, il convento fu secolarizzato e adibito a deposito di carri funebri. Finalmente nel 1892-93 il complesso risorse grazie all’iniziativa di Madre Antonia Lalia. Il suo desiderio era di promuovere l’istruzione religiosa e culturale dei fanciulli di questa zona, per lo più analfabeti, vittime della povertà e della malaria, per sottrarli ai pericoli della strada e favorire la loro formazione umana e cristiana. Consapevole della grande responsabilità del ruolo dell’educatrice, si preoccupò di far conseguire alle religiose i titoli richiesti e di far frequentare corsi di aggiornamento perché fossero all’altezza del compito nelle istituzioni scolastiche che via via fondava in alcuni centri cittadini.
Il suo sogno, che purtroppo non poté realizzare personalmente, furono le missioni, in particolare nella Russia, allo scopo di fondarvi un collegio per l’istruzione delle giovani e pregare per la riunione della chiesa cattolica e ortodossa.
Lo spirito ecumenico di Madre Antonia Lalia, vissuto con la preghiera e l’offerta continua della sua vita al Signore, è stato ereditato dalla Congregazione che, attualmente, collabora in iniziative ecumeniche sia in Russia che in tutte le altre Case d’Italia e dell’America Latina.

In questo luogo sacro per la presenza di San Domenico, nel 1929  fu aperta una scuola tipografica missionaria per l’apostolato della buona stampa, in linea con il carisma domenicano: l’evangelizzazione.

Nel 1937 cominciarono a funzionare una scuola materna e una scuola elementare.

Nel 1948 aveva inizio la scuola media e nel 1953 l’Istituto Magistrale.

L’edificio scolastico attuale fu costruito appositamente nel 1949 con apertura ufficiale nel 1951.

Nel 1990, per ragioni di adeguamento al nuovo sistema scolastico, si è chiesta l’approvazione al MIUR per un Liceo sperimentale a due indirizzi: classico e psico pedagogico.

 Nell’anno 2010, in seguito ai provvedimenti ministeriali concernenti il riordino dei licei, il nostro Istituto confluisce nel LICEO delle Scienze Umane. Nell’anno 2015 si ottiene dal Ministero l’approvazione per il Liceo Linguistico.

L’ Istituto ha conservato, nel corso degli anni, il carattere educativo-formativo, proponendosi due obiettivi fondamentali:

  • lo sviluppo integrale della persona attraverso tappe graduali, dalla scuola dell’infanzia all’istituto superiore di secondo grado;
  • la qualifica del corpo docente per meglio rispondere alle esigenze del nuovo contesto socio-culturale.


In questo programma sono coinvolte religiose e laici, in collaborazione con i genitori, che nell’educazione dei figli hanno un ruolo primario e insostituibile.

MISSION

 La Congregazione affonda le sue radici nella grande famiglia domenicana,il cui carisma ereditato da San Domenico di Guzman è:

  •  l’amore per la verità rivelata,
  •  l’apertura alla missione universale,
  •  l’impegno ad incarnare e testimoniare nella propria vita un atteggiamento di servizio a favore dell’ integrità della vita   cristiana,
  •  l’esigenza della formazione attraverso lo studio continuo,
  •  l’attenzione alle esigenze dei tempi per aprirsi a tutto quanto possa favorire la comunicazione con l’altro e la collaborazione  per creare condizioni di vita basate sulla giustizia, la predicazione profetica, attenta ai poveri, ricca di  compassione, che faccia del cristiano una persona in ascolto preparata con uno studio serio.


Eredi di questa grande e nobile tradizione, la nostra scuola in modo più specifico propone itinerari di educazione alla fede, promuovendo:

  • la conoscenza del messaggio cristiano nel rispetto della libertà e della gradualità del cammino di ciascuno;
  • l’apertura al reciproco confronto nella pratica di un dialogo autentico, imparando assieme a trarre profitto dalle reciproche diversità;
  • l’acquisizione di un preciso stile di vita che valorizzi i principi morali e sociali per la realizzazione di una convivenza pacifica, solidale e fraterna.

Il Progetto Educativo d’Istituto è lo strumento che:

  • definisce la sua identità in quanto scuola cattolica;
  • presenta i contenuti-valori che essa trasmette;
  • precisa le finalità educative, gli obiettivi e la metodologia didattica;
  • delinea la sua organizzazione e il suo funzionamento.

L’ Istituto San Sisto Vecchio è un’ istituzione educativo-scolastica cattolica e in quanto tale si ispira

  • ai valori della fede cristiana,
  • al Magistero della Chiesa,
  • alla tradizione pedagogica della Congregazione,
  • nonché alle norme generali della Costituzione Italiana (art. 9, 30, 33, 34) inerenti all’ istruzione,
  • al Regolamento sull’Autonomia delle Istituzioni Scolastiche, al fine di realizzare una sintesi tra fede e cultura, fede e vita, cultura e vita.

La nostra scuola intende così:

  • offrire una formazione cristiana basata sui valori evangelici in modo che gli studenti possano acquisire convinzioni, virtù, atteggiamenti emotivi e mentali che li rendano consapevoli della dignità di ogni persona, dei doveri nei confronti di Dio, di se stessi e del prossimo;
  • trasmettere, nel contesto dell’attuale cultura tecnico-scientifica, non solo saperi, ma anche valori comuni, nella consapevolezza che lo sviluppo delle conoscenze, competenze e capacità è finalizzato a far crescere in umanità;
  • offrire un servizio a vantaggio degli strati più deboli, consistenti in una formazione culturale e professionale di base in modo da assicurare ai diversi soggetti parità di promozione umana in ambito familiare, professionale, sociale e civile;
  • educare nella verità, libertà, amore, nel rispetto dell’appartenenza etnica,religiosa e sociale.


FINALITÀ EDUCATIVE

Personalizzazione in quanto accompagna l’alunno :

  • nella presa di coscienza della propria dignità di persona, perché si senta protagonista del proprio successo educativo,
  • nella crescita della fiducia in sé e nella vita, in un graduale e progressivo cammino di autonomia,
  • nella socializzazione, dando vita ad un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito di fraternità, in modo tale che i giovani stabiliscano fra di loro relazioni positive, liberi da pregiudizi nei confronti dei soggetti appartenenti a culture e religioni diverse e contrari a forme di razzismo e intolleranza.

EDUCAZIONE ALLA MEMORIA STORICA E APERTURA AL FUTURO

La nostra scuola nel rispetto della tradizione, frutto del lavoro umano attraverso i secoli, si fa trasmettitrice della cultura del passato, pur essendo aperta al futuro e al passo con i tempi.

In questo senso intende aiutare gli alunni:

  • a prendere coscienza del cammino dell’uomo nel tempo di quelle memorie che non possono essere dimenticate per il loro notevole contributo alla formazione di una fisionomia culturale e spirituale autentica, che forma l’uomo;
  • all’apertura con gli altri uomini con l’intento di confrontarsi sul piano della ricerca del vero e del bene comune;
  • a coltivare i valori per costruire una società veramente libera basata sul rispetto dei diritti inalienabili di ogni uomo;
  • a guardare con speranza il futuro e a progettare con responsabilità iniziative di collaborazione e di partecipazione attiva in modo che nella loro attuazione interagiscano fra loro diverse componenti.

EDUCAZIONE AL GIUDIZIO CRITICO

I docenti contribuiranno efficacemente allo sviluppo delle capacità critiche degli alunni, in modo tale che possano fare scelte libere e responsabili. Ciò comporta:

  • riconoscere con responsabilità i propri limiti per poter esplorare e conoscere, discernere e valutare;
  • analizzare i contenuti proposti criticamente e condividere con gli altri le proprie opinioni;
  • approfondire l’indagine e l’elaborazione della cultura sulla base dell’interesse e della volontà di partecipazione, poiché la conoscenza non è scoperta del singolo, ma punto d’arrivo di un pluralismo culturale.